“Nato sbagliato” è un famoso pezzo degli Articolo 31.
La canzone ha come protagonista un uomo che si confronta con un altro uomo conosciuto da ragazzo.
L’altro ragazzo sembra fosse bravissimo in tutto, sembra riuscisse in ogni cosa che faceva. Al contrario del protagonista che in confronto a lui si sente una nullità.
È quello che in gergo si chiamerebbe sfigato. Non riusciva nello sport (a ginnastica ero un impedito), nella scuola (io tentavo di copiare. L’unico sette è nella condotta), con le ragazze (io, è un’amica. Io prima cotta che mi metta in botta). Era povero (io cartella rotta. In banca il conto in corto. Per non parlare del fatto che mio nonno era un contadino. Lavoratore anche il primo maggio).
In più era anche un trasgressore (alle bandiere non faccio onore, tu militare io obbiettore. Io non ho fiducia nell’istituzione, nella maggioranza e nell’opposizione).
Però adesso, diventato adulto, non gliene frega più niente (sono nato sbagliato, non lo so più. Sono io o sei tu, sono io o sei tu, sono nato sbagliato dimmelo tu. A me non interessa più) e non sa chi realmente non è normale.
Questo dimostra quanta differenza c’è tra le cose che ci interessano da ragazzi e quelle che ci interessano da adulti. Le priorità sono diverse: da ragazzi è importante essere apprezzati dai coetanei, avere la ragazza ecc… Mentre da adulti è importante avere un lavoro, pagare i conti ed essere un buon genitore.
Certo però l’altro ragazzo è molto aiutato dall’avere i soldi, essere nato in una famiglia ricca (per non parlare del fatto che mio nonno era un contadino, il tuo aveva già i miliardi). Quindi frequentare una scuola privata (ma il mondo ha un altro profumo, nella tua scuola privata dove fai tre anni in uno)
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