Della levatura artistica di Franco Battiato molto è stato detto e moltissimo è stato scritto: eclettico, poliedrico, multisfaccettato, la definizione che, forse un po’ sinteticamente, meglio si adatta alla personalità del vulcanico siciliano è quella di intellettuale del nostro tempo.
Innumerevoli i successi prodotti in oltre 40 anni di carriera, innumerevoli le contaminazioni stilistiche dalle quali si è lasciato sedurre, dalla musica sperimentale, alla musica etnica, dall’esoterismo, alla pittura primitivista, innumerevoli le collaborazioni artistiche nelle quali si è impegnato, ultima in ordine di tempo quella con Tiziano Ferro per il brano “Il tempo stesso”.
Tra i tanti successi, “La cura”, canzone inclusa nell’album “L’imboscata” del 1996, è probabilmente il brano più conosciuto e più amato dal grande pubblico del cantautore catanese.
Un recente sondaggio radiofonico l’ha incoronata la canzone d’amore italiana più bella degli ultimi vent’anni, e a ragione. Il testo è stato scritto da Battiato stesso con il filosofo Manlio Sgalambro, della cui collaborazione Battiato si è avvalso per buona parte degli anni ’90.
Il risultato è una dichiarazione d’amore assoluta e consapevole, appassionata e commossa, nella quale il senso di abnegazione, l’impegno totale e incrollabile verso l’altra persona, la dedizione più pura ai bisogni dell’altro vengono celebrati quali fondamenti dell’esistenza ed ambiziosi punti di arrivo.
Non vi è soltanto il desiderio di mettere l’altro al centro del proprio mondo, ma proprio la consapevolezza di aver trovato nell’altro il proseguimento ideale del proprio io, ed in questa prospettiva, il bisogno di prendersi cura dell’altro per realizzare pienamente sé stessi.
In un mondo ormai sempre più votato all’individualismo, Battiato canta della gioia dell’altruismo, della preziosità dei rapporti interpersonali coltivati con impegno e dedizione, dell’impossibilità di vivere prescindendo dai bisogni del prossimo, in quella che può a pieno titolo considerarsi una dichiarazione d’amore indirizzata al genere umano tutto.
Categories: Musica Pop Recensioni