“Ritornerò” è un famoso pezzo degli 883.
La canzone descrive le pene d’amore. Infatti il protagonista è un uomo lasciato dalla donna amata e che è convinto di non riuscire a dimenticarla.
È stata una storia estiva, ma lui l’ha presa sul serio. Dopo essersi lasciati la prima volta, lei torna solo per avere un’altra storiella. E lui ci ricasca (poi una sera d’estate ho aperto gli occhi ed eri li, le nostre giovani vite quasi indivisibili. Forse è stato il troppo amore o l’incoscienza dell’età. Aprendo quella porta hai detto: “tutto si sistemerà”).
Ma poi lei lo lasciò di nuovo per andare da un altro uomo. E lui ci soffrì tantissimo perché l’amava. Ed è convinto che con la sua perdita ha perduto anche l’amore. Quindi vuole riconquistarla, ci prova ma non ci riesce. E si abbatte (ed il tempo se ne andò con te tra i rimpianti e le lacrime, ed i ricordi e la felicità a l’amore che non tornerà.
Che quando si perde è perso ormai, chissà un giorno se mi rivedrai. Ti batterà il cuore per un po’; solamente per un attimo. Sono stato come un cane, mi sono buttato via, con qualunque umiliazione, anche sotto casa tua. La finestra illuminata, lui che ti stringeva a se, io che avrei voluto urlarti e urlare a tutto il mondo che tornerò).
Ma poi, a poco a poco, passa. Si soffre meno, sempre meno, finché il dolore sparisce del tutto. E si torna capaci di amare di nuovo un’altra persona (le stagioni poi passarono, i ricordi se ne andarono, restò solo la malinconia dell’amore che è fuggito via. Si asciugarono le lacrime le fotografie e le lettere, cicatrici dentro all’anima tanto il male si dimentica.
Ma poi mi sono svegliato e intorno c’era casa mia, d’improvviso non ho più provato alcuna nostalgia. Perché ho visto la mia vita e persone accanto a me, l’amore alla fine ha detto il vero nel promettere “tornerò”).
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