“E Raffaella è mia” è un famoso pezzo del noto Tiziano Ferro. La canzone è dedicata alla nota presentatrice tv Raffaella Carrà.
Il protagonista pur di avere la presentatrice amata a casa sua è disposto a tutto, a spendere un mucchio di soldi. A un certo punto prende coraggio a due mani e decide di tentare, che tentare non costa nulla, al massimo una risposta negativa (ho dovuto pagarla tanto, ho dovuto pagarla cara. Ma ho deciso, ho detto “tento, mal che vada solo nega”).
La considera più importante di tutti e più potente del presidente degli Stati Uniti d’America. Non c’è niente e nessuno al mondo più importante e potente di lei (ho girato il Latin Americano, Cuba Messico Argentina. E non c’è nome più potente, non c’è nome più importante).
Ha fatto di tutto per contattarla. Ha chiamato il suo manager e cercato il suo indirizzo di posta elettronica (ho cercato il suo manager, ho cercato la sua e-mail).
E finalmente i suoi sforzi sono stati premiati, l’ha trovata. È stato fortunato. Ma lei evidentemente gli ha chiesto una cifra esorbitante, ma lui è disposto a pagarla pur di averla. Quindi verso di lei inizia ad avere sentimenti molto contrastanti, ma la ama comunque (incredibile la fortuna, incredibile solo una, incredibile l’egoismo. Maledetta la gelosia, maledetta però mi piace. Incredibile però è mia, mia mia mia mia).
E finalmente è a casa sua e canta e balla solo per lui. E non può entrare nessuno perché se la vuole godere al massimo, senza altri intorno. Ed è anche motivo di orgoglio e di invidia da parte dei vicini che sentono Raffaella che canta apposta per lui (e Raffaella canta a casa mia, e Raffaella balla a casa mia. E non mi importa niente, non può entrare altra gente. E Raffaella canta a casa mia, e Raffaella è mia mia mia. E tutto il vicinato ascolta il repertorio, che canta solo per me)
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