Ormai sembra essere chiaro a tutti che per poter aver successo nel mercato musicale è necessario cavalcare l’onda e farlo possibilmente remixando o comunque attingendo a piene mani dal lavoro altrui.
Anche Pittbull (al secolo Armando Christian Pérez), rapper di origini cubane, nato a Miami deve essersene accorto e ha ben pensato di sfruttare un successo altrui per poter ottenere quella fama che in sette anni di attività e tre album all’attivo ancora non riusciva ad avere.
I Know You Want Me (Calle Ocho) è stato sicuramente uno dei brani più suonati e ballati di questa estate 2009, merito di un sound a metà tra la dance europea e il rap più tipicamente americano. Il brano in questione, però, è solo la ripresa di un’altra canzone dal titolo 75 Brazil Street.
Il brano è cantato parte in inglese e parte in spagnolo e la Calle Ocho che appare fra parentesi nel titolo fa riferimento a una celebre via di Little Havana, il quartiere di Miami in cui vive la maggior parte degli emigrati e esuli cubani.
All’inizio di I Know You Want Me (Calle Ocho) Pitbull ricorda che il brano è appunto preso da un’altra canzone e afferma di voler dimostrare quale sia il risultato del suo remix. Sicuramente il ritmo è travolgente e festaiolo, e ricorda l’atmosfera e i suoni latinoamericani, ma il testo e il video sono assolutamente tra i più insulsi e volgari degli ultimi anni.
I riferimenti sessuali nel testo si sprecano, mentre nel video compaiono alcune modelle sudamericane a fare da contorno con mosse e danze provocanti, mentre varie scritte passano sullo schermo in riferimento alla canzone stessa, facendo sembrare il tutto più che un video musicale, piuttosto la sezione moda mare di un qualunque catalogo della Postalmarket.
Sicuramente I Know You Want Me (Calle Ocho) è un successo dal punto di vista commerciale, ma per quanto riguarda il vero aspetto artistico e musicale, è uno dei prodotti più mediocri in circolazione.
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