“Sei” è un famoso pezzo del noto Paolo Meneguzzi
È una canzone d’amore per una donna che però non è la sua fidanzata, non è sua. Però lui la desidera.
Lui la ama. È lei a guidarlo nel buio, a illuminarli la via. Proprio come fa una stella che brilla nel cielo e rischiara un po’ il buio della notte. La sogna continuamente. Lei è tutto per lui, ha in se tutto (luce sei, nelle notti sei. Tra le stelle sei, dentro i sogni miei sei. Sei pura e sei peccato).
Ma per lui lei è anche cose negative perché non può averla e quindi lui ci soffre moltissimo e per lei piange continuamente (pioggia sei, tra le mani sei. Come lacrime sulle labbra sei. Sono te, tu sei me).
Descrive tutti i sentimenti che prova per lei, per non averla. Per lui lei è diventata un’ossessione, non ne può fare a meno. Ma ossessione non è sinonimo di amore, magari può esserne una conseguenza (sentire la tua voce, portare la tua croce. Guardare in fondo agli occhi tuoi, sei la mia ossessione).
Vorrebbe averla a fianco a se, nel letto. Parlarle, anzi sussurrarle, dolci frasi d’amore prima mentre e dopo aver fatto l’amore. E passar con lei tutta la sua vita (parlare a bassa luce, toccare il tuo respiro. Trovare in fondo agli occhi tuoi il mio destino).
Lo riscalderebbe quando nevica o la temperatura è scesa sotto 0°C. E sarebbero una cosa sola. Ma purtroppo non è cosi (fiamma sei, nella neve sei. Come venere, nel mio corpo sei. Sono te, tu sei me).
Se non può averla come fidanzata, preferisce non averla intorno. Questo perché soffre a vederla tutti i giorni e saper di non poterci stare insieme (lasciami, non tornare più. Questa è una follia, non è colpa tua se non sei mia).
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