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Il Genio: Il Genio, CD nostrano e non state vedendo doppio

Il Genio

Questa coppia italiana di amici, una ragazza alla voce e al basso e un ragazzo già famoso ed ex di un complesso anch’esso alla voce ma in più alla chitarra e alla tastiera, sono riusciti a comporre insieme ottimi brani racchiudendoli in questa raccolta, avviando l’inizio di una carriera.

E’ il loro primo e per ora unico album, uscito nel 2008 non fermandosi qua di sicuro, perché grazie alle quattordici canzoni presenti si sono fatti conoscere quanto basta per presagire che il loro futuro sarà fruttuoso e ricco di nuovi lavori.

I loro generi: elettronica, pop, independent rock e un tocco di retrò che non macchia ma anzi contorna e abbellisce le loro opere, fanno da sfondo alla loro musica seguita da collaborazioni con novità riguardanti anche gli strumenti che non rimangono fissi ma possono avvenire aggiunte come ad esempio quella della batteria elettronica.

Passando allo spoglio ce n’è sono un paio di tracce da citare maggiormente rispetto alle altre e per sapere la prima bisogna fare un salto fino alla seconda. Non è possibile parla della probabilità che l’uomo non sia ancora andato sulla luna; dubbio ancora da sfatare dopo che i media hanno alzato il polverone e che chissà l’umanità quando avrà una risposta, ma in attesa di ciò la si ascolterà.

Arrivati alla terza siamo arrivati all’apice, con il cavallo di battaglia divenuto tormentone Pop porno, ritornello che ti entra in testa e che vien voglia di cantarlo in playback con le labbra che rimarranno a forma di O per tutto il tempo che si scandiranno le parole divertendosi un mondo.

L’ottava L’orrore in cui vengono citati film horror meno conosciuti, l’undicesima La Pathètique trattata da La patetica di Beethoven, la dodicesima Un giapponese a Roma e infine ma non meno importante la quattordicesima I Wanna Be Your Lover sono quelle che risaltano senza dimenticarsi delle restanti positive.

Categories: Musica Pop Recensioni Rock

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matteo