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Beatles: With the Beatles, quattro ragazzi londinesi, baronetti che hanno avuto successo

With The Beatles

Hanno avuto una carriera decennale che li ha visti sulle scene dagli anni ’60 a quelli ’70, facendo razzie di cuori femminili che si accalcavano solo per sentire le voci dei due componenti fondamentali, senza uno e/o senza l’altro non erano i Beatles: Paul McCartney e John Lennon.

Essendo nato successivamente li ho potuti conoscere dalla loro eredità musicale e dalle molteplici raffigurazioni lasciate nel corso del tempo, tant’è che ci hanno guadagnato molto sulla loro immagine mettendo sul mercato svariati gadget di ogni tipo.

La loro musica seppur antica per i giorni d’oggi ormai abituati ad altri generi mi ha colpito, non mi proclamo un loro fan ma voglio dargli i giusti meriti per la loro bravura avendo composto canzoni davvero orecchiabili e prediligendo quelle romantiche.

Sono stati un fenomeno molto seguito, addirittura gli si da il merito di aver fatto avvenire un’evoluzione musicale continuando sempre a seguire quell’intramontabile Rock’n’Roll che all’epoca impazzava nei locali, nelle feste, nelle case, immaginando balli sfrenati e spensierati senza seguire stili rigidi ai quali si è caduti oggigiorno per quanto riguarda la musica giovanile.

Quest’ultima non la disdegno ma quando bisogna riconoscere la bellezza del passato fattaci percepire da dei gruppi che rispecchiano l’anima di quegli anni, scrivendo e cantando le emozioni che sentivano sono il primo.

Passando all’album la prima canzone che ho da sottolineare è la terza All My Loving, fantastica e da cantare a squaciagola chiudendo gli occhi al ritornello finale, per amplificare le sensazioni e perché no immaginando il viso della propria amata.

Please Mr Postman, Not a Second Time, la veloce Roll Over Beethoven e Don’t Bother Me di George Harrison, un altro componente dopo il batterista Ringo Star, sono solo alcune delle altre tracce da ascoltare e nel complesso tutte e quattordici possono attirare qualche nuovo interessato.

Categories: Blues Jazz Musica Recensioni Rock

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matteo