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Il cielo in una stanza di Franco Battiato

Il cielo in una stanza

L’eccezionale sensualità di questa canzone è esaltata in questa cover del cantautore catanese, dove il ritmo inizialmente tende a creare un’atmosfera di profonda intimità e di inebriante dolcezza. Questo brano, originariamente di Gino Paoli, è sicuramente tra le canzoni d’amore più belle mai scritte e più note al pubblico italiano. La melodia è avvolgente già nell’originale e nella cover di Battiato si aggiungono nuovi suoni, un ritmo diverso e il timbro di voce fa la differenza.

La forza comunicativa è travolgente: ognuno di noi si riconosce in ciò che viene descritto, sia perché ha già provato simili sensazioni, sia perché ascoltando non si può che desiderare di avere il proprio e personale cielo in una stanza.

Nella cover siciliana, si possono apprezzare nuove armonie e una diversa impostazione vocale, studiatissime e ricercate, come sempre, dall’attento Battiato, di cui ricordiamo le continue ricerche musicali di sound più disparati. Ancora una volta ci sorprende, infatti, la capacità di variare e di adattarsi ai generi più diversi, di attingere a fonti più canoniche o stravaganti.

E’ sempre difficile posare l’orecchio su un pezzo già noto e datato come Il Cielo in una Stanza e creare qualcosa di così intenso e ammaliante. E’ altrettanto difficile rivoluzionare gli strumenti e le melodie della canzone, estremamente semplici e quasi accennate nella versione originale, fondamentali e più ardite nella cover di Battiato.

Accostando i due pezzi, si comprende quale sia la differenza reale tra interpretare semplicemente un pezzo altrui e reinterpretarlo, aggiungendo qualcosa di personale che lo rende totalmente diverso. Reinterpretare un capolavoro, come in questo caso, è come dover riscrivere una poesia o ridipingere un quadro famoso. E’il sottile diaframma tra essere un autore o un semplice cantante.

Categories: Musica Pop Recensioni

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matteo