Canzone vincitrice di San Remo di più di dieci anni fa, La Terra dei Cachi è stato l’inizio del successo di questo singolare quanto straordinario gruppo. Il riferimento all’Italia è evidente e il testo ce lo conferma ad ogni strofa. Le disattenzioni, la corruzione, le domeniche di violenza negli stadi e molto altro possiamo trovare all’interno di una melodia allegra e fischiettante. Un grottesco accostamento che non fa altro che evidenziare l’assurdità di questa situazione.
Ricordo che ascoltai per la prima volta questo brano a scuola, più precisamente alle medie, in quanto uno dei professori lo aveva perso nella fatidica settimana sanremese e già questo avrebbe dovuto farmi riflettere molto sul mio professore …
Perciò l’ascoltammo in classe e alla fine della canzone il suo laconico commento lasciò trasparire il più profondo disprezzo, dichiarando la canzone di scarsa rilevanza e di aver sperato in qualcosa di meglio.
A distanza di più di dieci anni, posso dire con assoluta franchezza che all’epoca dei fatti anche a me la canzone parve insignificante. Acquisì un contenuto sempre più forte man mano che la mia percezione del mondo intorno a me cresceva. Ritengo questo un pregio immenso per una canzone e una tristezza per quella che è la mia percezione del mondo a tutt’oggi!
Vicende personali a parte, questa canzone ha sorprendentemente vinto il festival della musica leggera pur non appartenendo esattamente alla categoria. Questa mia affermazione è ben lontana dal voler insinuare una critica, anzi è un sospiro di sollievo. Ultimamente me ne capitano sempre meno.
Concludo aggiungendo che sono sicuro che tutti conoscono questa canzone e perciò io ho desiderato ricordarla, più che recensirla, perché la terra dei cachi è la terra dei cachi…
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