A metà anni ’90, quando ancora non aveva ben capito cosa avrebbe voluto fare da grande, Fiorello spopolava come showman sulle reti Mediaset, e allo stesso tempo coltivava l’ambizione di fare il cantante.
Nel 1995 partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Finalmente tu”, scritto in collaborazione con l’amico Max Pezzali e con Mauro Repetto, e pur ottenendo un onesto quinto posto, il piazzamento è al di sotto delle aspettative, ed è la causa scatenante per il vulcanico siciliano di una profonda crisi esistenziale ed artistica.
Nello stesso anno partecipa al Festival anche Max Pezzali, che con il brano “Senza averti qui” si classifica sesto: voci di corridoio insistono sulla feroce rivalità che si sarebbe scatenata tra i due e raccontano che Anna Falchi, allora presentatrice del Festival e fidanzata di Fiorello, fosse rimasta estremamente delusa dalla sua performance canora.
“Finalmente tu” é un brano scritto e pensato per il Festival: con un arrangiamento pomposo e magniloquente descrive lo stato di impazienza di un uomo che attende l’arrivo della donna amata, fantasticando sul momento in cui lei sarà lì.
L’attesa amplifica i sentimenti di lui, che sogna di averla già con sé, e ossessivamente controlla i battiti dell’orologio nella speranza di farli scivolare via più velocemente.
I momenti che lo separano dall’incontro con lei vengono riempiti da sogni quasi adolescenziali in cui lui fantastica sul momento in cui finalmente la rivedrà.
E quando finalmente giunge il momento tanto desiderato, tutto è ancora più magico, più bello e più vivo di come lo avevo sognato: una vera e propria favola che si conclude nel momento in cui i due sono di nuovo insieme.
Non una tematica originale, né particolarmente avvincente, ma in ogni caso si tratta di un brano di buona fattura e interpretato con pregevoli capacità interpretative più che vocali, che forse avrebbe meritato qualcosa in più soprattutto dal punto di vista della critica.
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