Menu Home

Kate Perry: One Of The Boys, ragazza statunitense che repentinamente è entrata nei cuori

One Of The Boys

Volto nuovo il quale ha mantenuto l’interesse della gente facendo da presentatrice addirittura agli MTV EMA 2008 rimanendo ingaggiata anche per quelli del 2009. Perché proprio lei e perché tutta questa popolarità guadagnata sì e no durante i suoi sette anni di carriera ad ora? Semplice, basta guardarla e ascoltare i suoi successi per capire perché è tra le preferenze dei milioni di giovani.

Divenuta personaggio grazie ai suoi video nei quali fa denotare i suoi look e le sue movenze ha conquistato l’attenzione dell’immenso mondo dei teen-agers, il futuro per ogni cantante che vuole sfruttare questo potenziale, sfidando chiunque a chiedere in giro chi è Kate Perry e a non riceve risposta.

Questo è il suo secondo CD sapendo bene che la sua carriera sarà lunga, perché ha estro, bellezza e bravura supportata da una vocina niente male e grazie alla sua creatività ha buttato giù dodici brani uno più bello dell’altro e due maggiormente spregiudicati.

La prima traccia che si sentirà inserendolo è quella che titola l’album, orecchiabile e carina. La successiva è una delle due irriverenti citate, I Kissed a Girl dal ritornello e ritmo gioioso, il quale titolo è già tutto un programma e ha portato non poco scalpore ma di breve durata.

Andando avanti toccherà a Waking Up in Vegas e a Thinking of You continuare ad allietarci l’animo con la carica che solo lei sa infondere e pazienza se la quinta Mannequin rischierà di annoiare, tanto dopo arriverà un altro brano che darà la scossa.

Il brano in questione è il secondo dissacrante, intitolato Ur So Gay che non soffermandoci all’esterno come nelle cose alla fine si rivela un buon pezzo. Certo non può reggere il paragone con la settima Hot’n’Cold divenuta Hit dopo I Kissed a Girl, entrambe giustamente.

Arrivati al finale si possono benissimo accorpare le ultime cinque: If You Can Afford Me, Lost precisando che è l’unica triste, Self Inflicted, I’m Still Breathing e Fingerprints valendone tutte la pena andando a concludersi anche questa lunga recensione.

Categories: Musica Pop Recensioni

Tagged as:

matteo