La Norvegia deve andarne fiera di avere una cittadina così carina per quanto riguarda l’aspetto fisico e così preparata per quanto riguarda la sua bravura che con essa rende alto il nome della città dove è nata, TromsØ.
Con la sua compostezza e la sua dolcezza, non potendo proprio pensare che possa avere una parte cattiva; prevarrà lo Yang, non so, se ognuno di noi avesse davvero questo equilibrio tra bene e male, ha sempre composto canzoni intense di significato.
La sua voce particolare ha un effetto distensivo, rimanendo su una certa soglia e non si è mai improvvisata in chissà che acuti, tutto molto blando, molto tranquillo com’è il suo animo contagioso.
Se si fosse in cerca di qualche cantante che seguisse il concept moderno, essere sfrontate, impegnarsi in balli e coreografie sensuali, look altrettanto provocante consiglierei di volgere lo sguardo da un’altra parte perché qua l’unica sensualità che conta è quella di un’artista che si è meritata lo stesso rispetto com’è giusto averlo: solo cantando.
Questa raccolta uscita nel 2005 è composta da 11 canzoni, con nessuna sbavatura e perciò mi permetterei di dire che è perfetto con la loro gioia, il loro romanticismo e la loro malinconia che le caratterizzano come, un esempio per il primo caso può essere How Would It Be.
Molto malinconiche possono essere Never To Know che parla delle sofferenze nella nostra vita che lasciano il segno mentre Leave My Mind di un amore che sta finendo nel quale le risposte ad acune ipotesi fanno intendere una ritrattazione dell’affetto, ora svanito.
L’ultima traccia che volevo citare maggiormente e usarla come esempio per quelle romantiche è All I Can Say dove la nostra biondina parla di un affetto forte che non può essere soffocato ed essersi armati di coraggio quando il momento inaspettato per affrontarlo è arrivato.
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