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Oasis: (What’s the Story) Morning Glory?, gruppo apparentemente tranquillo solo nelle loro canzoni

Oasis

Non è passato tanto tempo dal loro scioglimento, successo per via dei caratteri contrastanti che hanno sempre avuto i due componenti portanti nonché fratelli, arrivati lentamente al culmine della loro pazienza durata tutti i diciott’anni della carriera dopo gli innumerevoli litigi.

Non si direbbe fossero portatori di tale temperamento perché la maggior parte delle loro composizioni sono molto lente, melodiche eppure ricollegandomi all’introduzione è stata tutta apparenza, essendo bellicosi non solo fra di loro ma addirittura si sa che hanno avuto da ridire anche con altri gruppi.

Tralasciando queste sottigliezze è meglio soffermarsi solo sulle loro qualità non iraconde ma musicali facendo gli apprezzamenti dovuti ai fratelli Gallagher e a chi li ha sopportati o supporti suonando sempre in modo impeccabile.

Questo è il secondo album pubblicato nel 1995 nel quale all’interno sono presenti un paio di Hit che hanno incentivato la loro fama e che reggono la sfida temporale, cantate nel modo con il quale questa band si contraddistingue e continuate ad essere ascoltate chiaramente dai fan ma non solo.

I brani Wonderwall e Don’t Look Back in Anger possono aver avuto influenze Beatlesiane e non è un caso dato che anche questi artisti sono inglesi mentre in Roll With It e Champagne Supernova vengono presi ritmi più movimentati per la prima e note più accorate per la seconda messa a conclusione dell’album.

Molto interessanti sono l’uso dei suoni all’interno delle canzoni come in quella che da il titolo a questo lavoro, che gli sono state immesse dei rumori di una città frenetica che accompagna la chitarra di uno dei due fratelli e il titolo è tutta una scoperta, sfido a cercare qual è il suo significato non pronunciandomi e appunto in Champagne Supernova, al suo inizio, un fruscio di onde.

Categories: Musica Recensioni Rock

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matteo