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Elisa: Then Comes the Sun, cantante femminile italiana tra le più brave

Then Comes the Sun

Insieme a Laura Pausini e a Giorgia c’è lei, una delle più belle voci che come le altre due, dagli inizi ha attirato l’attenzione prima degli italiani e poi quella internazionale diventando un po’ anch’essa una madrina d’eccezione per quanto riguarda la musica cantata dal gentil sesso.

Con le numerose pubblicazioni arrivate ad ora a nove, si è guadagnata il rispetto potendo andare a braccetto con le altre due sopracitate non facendosi affatto concorrenza, ognuna va per la propria strada e possono guardare dal basso qualsiasi altra artista lontana da quei livelli, quelli massimi.

E’ il momento di discernerla parlando esclusivamente di lei andando a recensire il suo terzo album messo in commercio dal 2001 nel quale parla del rapporto con la sua carriera e con i suoi cari, con il tema prevalente della speranza di una rinascita dopo la sofferenza, tema che può toccare qualsiasi persona che deve trovare la forza di reagire perché “poi viene il sole”.

Il primo brano è Rainbow ed è una dedica alla migliore amica della cantante facendo un salto e andando ad ascoltare la terza Dancing invece, in questa ballata ha cercato di esprimere tutta la passione che prova per la musica e la danza.

Le successive Fever, Stranger, A Little Over Zero, Time e Fairy Girl sono caratterizzate dalle sue paure delle quali ha voluto renderci partecipe, sfogandole e facendo un ultimo salto questa volta di due posizioni troviamo l’undicesima It Is What It Is e la dodicesima e ultima Simplicity con attaccata la ghost track Raimbow Bells che fa durare il tutto circa otto minuti e mezzo.

Categories: Musica Pop Recensioni

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matteo