Sono stati in attività solo 7 anni ma durante quel periodo di cose ne sono successe, riuscendo in quell’asso di tempo ad entrare nella storia come il gruppo anti-rock, chiamatosi Nirvana, appunto per differenziarsi dagli altri gruppi dai nomi poco gentili.
Diciamo che sono voluti uscire dal coro prediligendo più la musicalità, coro che in quel periodo prima dell’avvento del XXI Secolo era onnipresente da band che suonavano musica aggressiva alle radio e nei concerti seguendo lo stesso genere alternativo.
Proprio per questa loro peculiarità e normalità sono stati molto apprezzati diventando un culto per i giovani, per le loro prime ribellioni divenendo dei pilastri di un evoluzione che presto o tardi sarebbe arrivata: voglia di tranquillità distaccandosi dalle cose negative del mondo esterno quel sano egoismo che sulla parola sano, può ricadere molta soggettività.
Il fenomeno Nirvana non sarebbe iniziato se nella mente di un ragazzo non fosse venuta l’idea di formare un gruppo fino ad arrivare a quello definitivo dopo alcuni abbandoni da parte di altri membri e quel ragazzo, venuto a mancare col suo presunto suicidio lasciando un vuoto non indifferente negli animi di chi lo supportava, depresso e nel tunnel della droga era Kurt Cobain.
Questa raccolta è composta da quattordici tracce, tra le quali alcune loro registrazioni di partecipazioni al Saturday Night Live e quelle sulle quali è meglio soffermarsi sono: White Lace and Strange e Anorexorcist dove la voce di Cobain spesso malinconica nelle sue canzoni sorretta dagli strumenti fa capire di che pasta era fatto questo gruppo.
Le registrazioni della trasmissione televisiva invece sono: Smell Like Teen Spirit, Territorial Pissings, Rape Me e Heart Shaped Box da aggiungere a quelle di prima ritenute più belle e sconsiglierei questo CD a chi volesse conoscerli meglio, rimandandoli all’acquisto di loro album ufficiali.
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