“Bugiardo” è un famoso pezzo del noto Fabri Fibra.
La canzone sembra quasi una confessione del cantante rap, che con questa si svela per quel che è e fa nella vita. Di cosa pensa e della sua vita da cantante.
Per fare un disco ci vuole tempo e molta pazienza, bisogna trovare la base e il ritmo giusti oltre alle parole adatte allo stile che si desidera suonare (oh no adesso ti lamenti per il testo, poi per la bse perché sembra un poliziesco).
Non guadagna come gli altri cantanti ma lo vorrebbe, probabilmente è il genere “rap drammatico” a no andare molto (io sono a zero se mi paragoni al resto, vorrei il tuo conto in banca Dj Francesco).
Trattandosi di rap, descrive i così detti tamarri cantando con parole da strada. Infatti dice bugie e si da del bugiardo da solo, ammettendo di dire bugie. Prima dice una cosa bella e positiva, poi la smentisce dandosi da solo del bugiardo (io vengo in pace, bugiardo! Non mento mai, bugiardo! No son capace, bugiardo! Non ce la fai, bugiardo!).
Non può definirsi artista perché le sue canzoni trattano argomenti scontati e di comune conoscenza, caratteristica comune del rap (tengo ritmi scontati in 20 m quadrati, ho la morte negli occhi e tento i giorni contati. Tocco temi scontati non chiamatemi artista, io ti creo un altro mondo lo sa anche il mio analista).
Non è per niente positivo, non ha realizzato il suo sogno e ha iniziato una carriera che sognano quasi tutti. Per questo le sue canzoni, nonostante il ritmo, sono molto tristi (la realtà mi spaventa da ogni punto di vista, il mio sogno in verità era fare il giornalista. Ho il rap emo-drammatico da crisi domestica, in camera c’ho un water e a letto un’anoressica).
Per essere felice ha bisogno di bere alcolici e di sballarsi con droga e altro. E per non pensare alla sua povertà. Per risolverla sarebbe disposto perfino a compiere una rapina (voglio sentirmi supersonico, da un’occhiata al mio tasso alcolico. Non ho un soldo ridotto al lastrico entro in banca con un kala shnikov).
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