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Breakfast on Pluto

Breakfast On Pluto

Vi sono film in cui la musica è semplicemente uno sfondo che accompagna certi momenti e certi snodi essenziali, e poi vi sono film in cui la musica è forse ancor più protagonista degli attori e delle vicende stesse. In Breakfast on Pluto sicuramente possiamo parlare del secondo caso.

Breakfast on Pluto racconta la vicenda di Kitten, al secolo Patrick Braden, una trans-gender irlandese degli anni settanta che vive in un mondo tutto suo, dove l’amore è quello delle canzoni d’amore di quegli anni e la vita è tutta rosa, anche nei momenti peggiori.

La colonna sonora di questo film, vera perla del cinema britannico, è un concentrato del periodo in cui il film è ambientato, con brani quali Sugar Baby Love dei The Rubettes, Children of the Revolution dei T-Rex, Breakfast on Pluto di Don Partridge (che da il titolo al film), e Windmills of the Mind interpretata da Dusty Springfield.

E’ inoltre inclusa una traccia cantata da due dei protagonisti del film, Cillian Murphy e Gavin Friday. Quest’ultimo, noto cantante ed esponente del rock irlandese anni 80, nel film interpreta il leader di una band glam rock a cui Kitten si unisce per un breve periodo, dando così origine a Sand, il brano in questione presente anche nella soundtrack.

Tutti gli altri brani contribuiscono a dare un senso di magia al film, riportando chi ascolta il cd a quegli anni, allo spirito di ribellione che vi aleggiava e a certe canzoni d’amore lontane da quelle dei giorni nostri.

Vero manifesto dell’amore per Kitten è la canzone Honey di Bobby Goldsboro, più volte nominata tra le peggiori canzoni in lingua inglese mai cantate, ma che per la giovane Kitten rappresenta la quintessenza stessa del vero amore. Su una melodia veramente melensa e deprimente, infatti, Bobby canta di quanto gli manchi la compagna defunta e elenca tutta una serie di eventi e oggetti che gliela fanno ricordare.

Insomma, Honey a parte, questa colonna sonora è forse una delle migliori prodotte negli ultimi anni e merita un ascolto almeno per i nostalgici di quel tempo.

Categories: Musica Pop Recensioni

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matteo