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Vienna, Vienna di Daniele Luttazzi

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Non avete letto male. Non si tratta di un’omonimia. E’ proprio l’irriverente comico con la passione per il canto. Infatti, come ha dichiarato più volte in diverse interviste e in alcuni spettacoli teatrali come Adenoidi, ha sempre desiderato incidere un disco dove lui è il cantante.

Fortunatamente c’è riuscito. Non ha una voce particolarmente speciale, ma è sicuramente intonato e capace. Ha senza dubbio qualche problema con la pronuncia inglese, ma può vantare un’abilità linguistica di molto superiore al Berlusconi e a Vespa!

Scherzi a parte, questo brano vorrebbe ispirarsi ad una tradizione musicale statunitense degli anni ’40 e ’50. Luttazzi non ha proprio una voce neppur lontanamente simile a Frank Sinatra, che tanto stima e apprezza, però con il suo timbro nasale e vagamente acuto si lancia in una performance senza pari.

Non sono sicuro se il più volte cacciato comico abbia già realizzato una tourneè. Per certo so che gli piacerebbe molto e chissà che, cause legali e programmazione teatrale permettendo, non riesca a portare a compimento anche questo suo successo.

Di sicuro il valore di questo brano non è nel testo, né nelle musiche, né tantomeno delle capacità del cantante o del gruppo, bravissimo senza alcun dubbio ma puramente scolastico. Come spesso accade anche in altri frangenti, l’interesse che mi ha suscitato questa canzone è la personalità e il carisma di chi ha ostinatamente portato avanti un progetto in cui credeva.

Inoltre, penso che Luttazzi abbia dimostrato una capacità superiore a molti debuttanti che spesso vengono osannati come le nuove voci della musica italiana. Per questo motivo, applaudo all’iniziativa del comico satirico trasformatosi in cantante per una volta e speriamo di avere in futuro altre sue performance, magari non necessariamente canore!

Categories: Musica Pop Recensioni

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