La canzone parla della vita, di com’è monotona e i problemi sono sempre gli stessi. I problemi semplici si risolvono, mentre quelli più duri e complicati rimangono perché non si riescono a risolvere.
Gli anni passano veloci soprattutto se si è raggiunta una cerca età, sono tutti uguali tra loro ed è inevitabile (un anno è andato via della mia vita, già vedo danzar l’altro. Che passerà).
Il cantante, nelle sue canzoni, parla sempre del suo passato. Perché è la sua vita ed è simile a quella attuale, con gli stessi problemi (cantare il tempo andato sarà il mio tema, perché negli anni uguale sempre è il problema).
Ed è proprio per questo che il tema sarà sempre uguale solo che descritto con parole e da prospettive diverse. Ricorderà i bei tempi, le ore passate felici. Parlerà dei vecchi amori (e dirò sempre le stesse cose viste sotto mille angoli diversi, cercherò i minuti le ore i giorni i mesi gli anni i visi che si son persi. Canterò soltanto il tempo…).
Adesso che lei, la donna amata, non c’è più. Era lei a dar un senso a quei momenti e alla sua vita (ed ora dove sei tu, che sapevi ridare ai giorni e ai mesi un qualche senso. La giostra dei miei simboli fluisce uguale, per trarre anche dal male qualche compenso).
Parlerà di cose che ora non ci sono più, dei posti e locali dove è stato. Di quello che un tempo provava e di quei sentimenti che ora non ci sono più (e dirò di pietre consumate, di città finite, morte sensazionale. Racconterò le mie visioni spente di fantasmi e gente lungo le stagioni, e canterò soltanto il tempo…).
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