La canzone parla di come i sogni di una donna si possono infrangere con l’andare avanti nel tempo.
Questo è l’attimo in cui Greta, che rappresenta ognuno di noi, ha la certezza definitiva che i suoi sogni si sono infranti. Soffre come non ha mai sofferto prima, è come perdere qualcosa in cui credevi fortemente (testa in giù, contorni a rovescio, disperazione in heavy rotation. Londra dov’è? Londra non c’è!).
Non gli importa più di niente. Sulla sua faccia si vede tutta la sua tristezza che non riesce a scacciare. Ci prova vagando per la città a caso, ma senza risultato. Città in cui i suoi sogni non si possono realizzare (viaggi scalza per Liverpool station, col tuo bagaglio di malinconia, non va più via non va più via…).
Il cantante pensa a cosa sarebbe successo se si fossero messi insieme se la avesse aiutata a realizzare i suoi sogni. Ma poi torna alla realtà. Non l’ha fatto, è inutile pensare “se…se…se…”. È successo altro, è inutile tornare indietro (chissà se ti avessi avuta, ma non ti ho avuta mai. Chissà se con il mio aiuto, ma non l’ho fatto mai).
Vaga ancora per la città. Adesso piove ma nemmeno se ne accorge tanto è immersa nei suoi pensieri e nella sua sofferenza. Ha tanta paura di non realizzare mai i suoi sogni. E man mano che i suoi giorni passano, la speranza diminuisce sempre di più.
I sogni a uno a uno si infrangono e si allontanano da lei che ormai ha totalmente perso la fiducia nel realizzarli (pioggia scura e neanche la senti, 100 paure strette tra i denti. Londra dov’è? Forse non c’è… e vaghi sconvolta ogni giorno di più, mentre i tuoi sogni stanchi cadono cadono cadono giù).
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