Siamo al secondo giro di boa.
Playmusic entra a testa alta nel 2009 e per me e’ la seconda volta che mi cimento nello scrivere le impressioni di un anno di articoli, di recensioni e di informazione.
La redazione si e’ arricchita della collaborazione di nuovi blogger che contribuiscono allo sviluppo del sito con contenuti di qualita’.
Il taglio di Playmusic non è quello di fare numero, ma quello di proporre articoli interessanti, recensioni misurate ed interviste autentiche;
l’entusiasmo di occuparsi di “cose di musica” avendo la soddisfazione di ricevere migliaia di visite al giorno.
Quelle che sono state le mie impressioni dell’anno scorso, quest’anno hanno trovato (aihme’) conferma: ben poche le uscite discografiche degne di particolare nota. Tutt’altra musica se invece si parla di band emergenti.
La musica italiana continua a crescere e a proporre prodotti di elevata qualita’ e spessore artistico. Mentre la rivelazione dell’anno scorso per me era stato il duo “Musica Nuda” (Petra Magoni e Ferruccio Spinetti), la rivelazione di quest’anno e’ stata Alessandra Celletti, una compositrice romana di spiccata sensibilità e dotata di un’ottima tecnica, capace di esprimere al pianoforte sentimenti e passione.
Vorrei infine rivolgere l’attenzione sulla tecnologia dei prodotti atti a riprodurre la musica e in particolare ai lettori di file in formato mp3. I dischi e le memorie a stato solido con capacità sempre maggiori sono in grado di contenere sempre piu’ muscia. La velocita’ con cui oggi si ‘consuma’ la musica fa si che l’utente medio non presti particolare attenzione alla qualita’ di cio’ che ascolta: elementi come la ‘scena sonora’ sono pressoche inesistenti e spesso si arriva ad avere delle riproduzioni piatte e fredde, ma tutto questo ha poca importanza rispetto al fatto che si possiede tutta la musica del proprio autore preferito su un unico piccolo supporto da potersi portare dietro alle feste degli amici o al mare.
Questo dovrebbe farci riflettere almeno un po’ su dove stiamo andando.
Buon Anno.
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