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Il frate – Francesco Guccini

il frate

La canzone parla di due uomini. Uno è una persona che predica la parola di Dio e appunto per questo tutti lo chiamano il frate, mentre l’atro è un uomo che lo ascolta al contrario degli altri che lo prendono in giro.
Quest’uomo tutti lo chiamavano “frate” e così fu chiamato per tutta la sua vita. E ora che non c’è più, la sua fede è ormai passata (lo chiamavano “il frate”, il nome di tutta una vita. Segno di una fede perduta, di una vocazione finita).

Era vestito come un barbone, e probabilmente lo era, e regalava perle di saggezza. Ma la maggior parte delle persone ridevano di lui e di quel che diceva (lo vedevi arrivare vestito di stracci e stranezza, mentre la malizia dei bimbi rideva della sua saggezza…).

Ma non era un “frate”, si ubriacava spesso e parlava con ironia e amarezza. Parlava in lingue sconosciute, con voce impastata dall’ubriachezza, di Dio e di Schopenhauer (dopo un bicchiere di vino, con frasi un po’ ironiche e amare. Parlava in Tedesco e in Latino, parlava di Dio e di Schopenhauer).

E il protagonista della canzone lo ascoltava quando parlava, ma solo per perdere tempo. Piuttosto che andare a letto, stava lì a sentire cosa diceva (e parlava, parlava con me che lo stavo a sentire mentre la sera d’estate non voleva morire….).

Non aveva nulla di cui vivere ma allo stesso tempo aveva tutto, cose non materiali come la fede. Aveva il vino per ricordare i momenti belli e sopravvive con la carità delle persone (viveva di tutto e di niente, di vino che muove i ricordi. Di carità della gente, di Dei e filosofi sordi).

Parlava, da ubriaco, dei suoi ricordi spesso saltando lassi di tempo. Raccontava le prime sbornie e gli amori passati (chiacchiere di un ubriaco con salti di tempo e di spazio, storie di sbornie e di amori che non capivano. Orazio…).

Il protagonista lo ascoltava ma si chiede chi tra loro due stava imparando e chi fosse l’insegnante. Non è più sicuro di essere migliore del “frate” (ma non ho ancora capito mentre lo stavo ad ascoltare, chi fosse a prendere in giro, chi dei due fosse a imparare…).

Il “frate” non sapeva niente di storia geografia matematica, ma conosceva la vita vera. E il protagonista si chiede chi fosse allora a non sapere niente ancora (ma non ho ancora capito con la mia cultura fasulla, chi avesse capito la vita, chi non capisse ancor nulla…).

Categories: Musica Pop Recensioni

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matteo