Il protagonista è appena uscito da una storia in cui era completamente succube della partner. Gli sembra strano di vedersi vivo e reale. Di esserci anche lui con lei (che strano esito anch’io, sotto il tuo stesso tetto! Quello che siamo noi, è un letto ormai disfatto).
La loro storia è finita. E’ rimasto solo il ricordo di loro due sul letto. Ormai non hanno più futuro insieme e lui ha perso totalmente la sua dignità, definitivamente (… senza più avvenire, senza più dignità. Con il veleno nel cuore, nella meschinità…).
Lei lo ha lasciato dicendole che non è il suo tipo. Ma lui credeva veramente che la loro storia sarebbe durata e stata possibile. Lei lo ha minacciato, ricattato. Ma lui finora aveva accettato ma adesso non ci sta’ più. Forse la posta in gioco è troppo alta (s’è vero che ero un ribelle, se ci credevo un po’. A questo sporco tuo ricatto io, io non mi piegherò. Non mi piegherò!!!).
Non ci sta’ a lasciarsi andare, a piangere davanti a lei. Se lo facesse, le dimostrerebbe che ha vinto lei (morire qui, sotto gli occhi tuoi. E dimostrarti, che hai vinto ormai!).
Lui accetta la morte e il fatto di dover morire prima o poi, ma non per lei. Non vuole darle questa soddisfazione (morire qui non è da me, morire va bene… ma non per te!).
Cerca di auto convincersi che ce la farà, che non è finita. Le cose cambieranno e la fortuna arriva prima o poi anche dalla sua parte. E accetterà, sarà perfino contento di morire anche subito, ma non per lei (non è finita, lo sento! Potrà cambiare il vento… e sarà dolce morire così, morire fuori di qui!!!).
Ricevere l’amore dalla persona amata sa che è la cosa più importante, più importante dell’avere lei che però non lo ama. Lei è molto bella, è attratto da lei fisicamente ma l’amore non è corrisposto. Solo il corpo non basta, prima o poi si invecchia (l’amore per l’amore, se non è carità. Vale più del tuo corpo, che prima o poi brucerà!!!).
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