Sono tornati, per la gioia di fans e detrattori, i Baustelle, una delle band che nel panorama musicale italiano ha la caratteristica non indifferente di riuscire a farsi amare alla follia o detestare in toto. Con i Baustelle non esistono mezze misure, insomma, un po’ come la loro musica non sembra concedersi mezze misure.
Chi li critica lo fa per il loro eccessivo snobismo, quell’aria da intellettuale che soprattutto Francesco Bianconi, frontman della band, sembra emanare sin dagli esordi e quei testi al limite del criptico che ad un primo ascolto possono sembrare come delle parole estratte a casaccio da un cilindro. Chi li stima, lo fa esattamente per gli stessi motivi solo che solitamente riesce a trovare in quei testi enigmatici dei significati profondi e sensati.
Gli Spietati, però, ha suscitato un po’ di perplessità con la sua uscita persino tra quei fan irriducibili, pronti a perdonare qualunque stranezza dei loro beniamini. Il sound di questo primo estratto da I Mistici dell’Occidente, ultimo album della band di Montepulciano, infatti, appare a molti eccessivamente pop, forse anche in virtù del fatto che i Baustelle stessi hanno ormai abbandonato la strada dell’indie per passare sotto contratto con una major discografica.
Il video stesso de Gli Spietati rimanda pesantemente alla cultura “pop” con i suoi richiami all’arte di Andy Warhol, colui che della cultura pop fu il massimo esponente e rappresentante. Insomma viene da chiedersi conoscendo i Baustelle e la loro mania per le citazioni se il tutto non sia più che altro un semplice espediente per lanciare il nuovo album e dimostrare comunque un’abilità della band ad adattarsi e creare anche altre forme di musica.
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