Menu Home

Tarantola d’Africa – Tiziano Ferro

tarantola d'africa

La canzone ha come protagonista un animale chiuso in gabbia e portato probabilmente in uno zoo come attrazione per i visitatori. Descrive i sentimenti e pensieri della bestiola, che poi corrispondono più o meno a quelli di tutti gli animali tolti dal loro habitat naturale privati della loro libertà per essere rinchiusi in una gabbia e specularci dagli uomini.

L’animale in questione è la tarantola d’Africa, molto pericolosa. È stata catturata e posta in una gabbia. Si fa ammirare dai visitatori, ma nel frattempo gli odia. Sa che è stato rinchiuso perché è velenoso (sono la tarantola d’Africa, sorrido pensando brutto dentro la mia scatola di plexiglas. Per difenderti da me e dal mio veleno).

I pensieri dall’animale sono rivolti a una persona precisa, un bambino che lo osserva con il suo papà. L’uomo spesso con le parole contraddice i fatti: se la tarantola è tanto pericolosa è può ucciderti solo guardandoti, perché paga il biglietto per ammirarla? E poi decide se gli piace o no (libero dicono che so uccidere osservandoti, ma tu paghi il tuo biglietto per guardarmi. Poi potrai volermi morto oppure amarmi, guarderai quanto ti va, stringendo con la mano il tuo papà. Vai vai vai, vai vai vai).

La tarantola d’Africa rappresenta l’uomo. Un uomo che si sente solo e nessuno si interessa a lui, alle sue emozioni e sentimenti. Si divertirebbe di più in un altro luogo, non in gabbia, ma a nessuno interessa. Su questa cosa ci soffre molto ma è costretto ad adeguarsi, lasciandosi catturare dalla società e dalle sue regole.

Cerca di convincersi che la vita è stupenda com’è e non va cambiata, altrimenti rischia di essere classificato come delinquente o pazzo e diventare un’attrazione come la tarantola (e dentro che succede se il cuore ha troppa sete, e fuori ti diverti ma nessuno me lo chiede. Quanto è facile pensare al sole come una distrazione e maturando per mia distrazione scelta o imposizione. Ripetermi con convinzione che la vita da qui sarebbe stata migliore. Ma il migliore non resiste e quanto è bello quanto è triste, dimenticarsi che il dolore esiste che il dolore esiste).

Categories: Musica Pop Recensioni

Tagged as:

matteo