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Tema Libero

Tema libero, non ho trovato titolo migliore per questo articolo; si tratta infatti di un viaggio senza meta durante il quale mi sono piacevolmente perduto tra i labirinti della musica.
Il viaggio comincia dall’ultima compilation degli "Smiths" "The Sound Of The Smiths: The Very Best of the Smiths" uscito a novembre 2008 e dalla domanda: “Ma c’era proprio bisogno di un’altra compilation seppur original recording remastered?”.
Beh, forse no, ma la scelta dei pezzi è eccellente, magari qualcosa da ridire sull’assenza di "reel around the fountain" (che sarebbe stato un ottimo finale), sull’ordine di comparizione e sulla scelta di alcuni live.
E qui mi sono subito posto un’altra domanda: “Ma che fine hanno fatto i componenti del gruppo?” (eccetto Morrissey di cui sono un grande estimatore). Faccio quindi un giro su Wikipedia e dopo aver letto alcune informazioni su Mike Joyce e Andy Rourke che hanno suonato con S. O’Connor e che nel 2007 hanno pubblicato un DVD “Inside the Smiths“, mi concentro su Johnny Marr e salto subito al 2006 appendendo della sua adesione al gruppo americano (Washington) dei “Modest Mouse” che in quel periodo cercavano un chitarrista che suonasse “come Johnny Marr”. Ne approfitto quindi per fare un giretto sul loro sito e sul loro Mypsace.
Con l’arrivo di Marr arriva anche il nuovo disco “We Were Dead Before The Ship Even Sank“, quello che ne è venuto fuori è un lavoro interessante, di facile approccio, ma che svela le sue qualità non
proprio al primo ascolto; un disco con delle sonorità a cavallo tra l’indie rock americano e il pop rock inglese.
Principalmente sono tre i brani che mi hanno colpito: “March Into The Sea” che è un ottimo inizio, “Fly Trapped In A Jar” che racchiude certi echi ‘pixiesiani’ a me cari e “Little Motel” che è il brano in
cui si sente maggiormente l’apporto di Marr con un sound che mi riporta in un certo modo al punto di partenza: The Smiths e alla storica etichetta, la “Rough Trade“.
Proprio in questi giorni mi è ‘saltata alle orecchie’ in alcuni passaggi alla radio una nuova proposta di questa etichetta, si tratta della ventunenne Micachu e del suo album “Jewellery” che uscirà il prossimo marzo.
Fine del viaggio.

Ah dimenticavo, chiunque volesse continuarlo e’ il benvenuto!

Categories: Alternative concerti Recensioni

Andrea Urso