Il protagonista della canzone vuole avere più soldi a fine mese. Anche solo pochi soldi vanno bene ed è convinto che così sarà felice. Potrebbe fare molte più cose (se potessi avere 1000 euro al mese, senza esagerare, sarei certo di trovare tutta la felicità).
E invece è sempre la stessa storia, non può fare tutto quello che vuole. È sempre dura arrivare a fine mese e non potrà fare cose in più, ma solo sopravvivere invece che vivere (è la solita vita, perpetuo movimento sulla strada che all’andata, così come al ritorno, è sempre una salita. Dovrò dosare la fatica).
Spera un giorno di riuscire a convivere con questo tipo di vita. Ma continua a sognare di fare soldi per vivere veramente. Avrà comunque chi gli vuole bene e gli sta accanto anche se ha pochi soldi (imparerò a parlare in questa lingua sconosciuta sognando di riuscire, un giorno, a fare ricevuta. Tra gente compiaciuta e che di me si fida e non è piccola la sfida querida).
Ma anche questi soldi non basterebbero perché non si è mai contenti di quello che si ha. Si pensa sempre di avere poco, ma i soldi non rendono felici se non si ha con chi spenderli. Non ha casa ma prima o poi avrà qualcosa (che poi non basta mica se tu sapessi quanto costa la vita, sapessi quant’è faticoso riuscire a tenerla pulita. Domani cercherò di nuovo casa, qualcosa prima o poi capiterà).
È sempre la stessa storia, l’identica vita. Ma è comunque un miracolo il poterla vivere, c’è sempre una novità piccola o grande che sia che avviene (è la solita vita, il solito miracolo che svolta la giornata. L’evento microcosmico di minima portata).
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