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Alla mia età, l’ennesimo (capo) lavoro di Tiziano Ferro

Il cantautore di Latina aveva anticipato, già da luglio sul suo blog , solo la sigla “A.M.E” come titolo del suo quarto disco. Ma la soluzione definitiva all’enigma è giunta il 7 novembre 2008, data di uscita dell’album. “A.M.E” è l’acronimo di “Alla Mia Età”, quindi dietro di esso non si nasconde (solamente) una sorta di auto-dedica.

Dedica sicuramente celata (e meritata), in quanto i brani contenuti in questo cd (così come i precedenti), sono il frutto di un duro e ricercato lavoro di introspezione, di esorcizzazione dei sentimenti più intimi e profondi dell’artista. Tiziano infatti, come lui stesso ha dichiarato, parte da esperienze personali ( o da quelle di persone a lui vicino) e cerca di coglierne l’essenza e di “parafrasarle”.

La sua bravura consiste nel trasformare queste sensazioni in breve composizioni poetiche che, nonostante l’ermetismo di alcuni scritti, sfociano poi in racconti di vita, in grado di regalare profonde emozioni, che accomunano i più. Concetto reso ancora più palpabile attraverso questo disco, scritto in una chiave più melodica-nostalgica rispetto ai precedenti.

Difatti tra le 13 tracce, si fatica a riconoscere un brano prettamente ballabile-spensierato ( alla “E Raffaella è mia” per intenderci). Si nota anche la mancanza della “traccia fantasma” che ha caratterizzato i cd antecedenti: ROSSO RELATIVO- errori di registrazione; 111-scherzi telefonici (anche a Mara Maionchi sua ex-produttrice discografica, nota oggi grazie al programma X-Factor); NESSUNO E’ SOLO- lui a 7 anni che canta. Omissione chissà se voluta dal cantante 28enne.

Di certo volute (e azzeccate) sono le collaborazioni, con artisti del calibro di: IVANO FOSSATI (ha partecipato alla stesura de “Il sole esiste per tutti”), FRANCO BATTIATO ( duetta ne ”Il tempo stesso”), KELLY ROWLAND ( in “Breathe gentle”).

Discorso diverso riguardo alla partecipazione di LAURA PAUSINI: ha suggerito il titolo “La paura non esiste” e su questo Tiziano ha sviluppato il testo. Nella traccia “Assurdo pensare” la batteria è suonata dal fratello Flavio.

I temi sviluppati sono quelli della fiducia, coraggio, solitudine, paura, sofferenza, amore (corrisposto o meno, concluso o in corso), dell’amicizia (vera o apparente). Il tutto scritto alla “maniera Ferro”, che come tale avrà il cognome, ma sicuramente nè l’animo e nè il cuore.

Categories: Musica Pop Recensioni

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matteo