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Eric Clapton – Tears in heaven

Struggente ballata dai suoni prettamente acustici, nella versione studio Clapton sembrerà suonare
al vostro fianco in un susseguirsi di accordi arpeggiati dal sapore amaro e al tempo stesso dolce,
proprio come la storia drammatica per cui questa canzone è stata scritta. “Tears in heaven” viene pubblicata nel 1992.

Corre l’anno 1991, quando Connor il figlio di Eric di soli 4 anni, avuto dalla showgirl italiana Lory
Del Santo, precipita accidentalmente dal 53° piano di un grattacielo di New York dove si trovava
con la madre ospite di amici.

Da quel giorno Eric, al tempo quarantaseienne, per affrontare il dolore decide di far finta di niente, non volle nemmeno mai entrare in quella stanza del palazzo, dicendo che il dolore lo avrebbe distrutto. L’unica cosa che si sentii di fare, fu quella di scrivere un brano dedicato al figlio scomparso tragicamente, “Tears in heaven” (Lacrime in paradiso).

Slow Hand” (storico nickname del bluesman), fra le righe di questa toccante canzone, chiede appunto al figlio Connor se mai incontrandolo in paradiso gli avrebbe tenuto la mano, dato che lui crede di non appartenere al paradiso, contrariamente al figlio. Il pensiero viene forse ripercorrendo interiormente la vita stessa di Clapton, non sempre impeccabile, travolto e tradito da droga ed eccessi.

Eric oggi non suona più “Tears in heaven” nei suoi live, dice infatti che il brano è stato commemorativo nei confronti del piccolo Connor e ora crede di aver superato il dolore per la scomparsa. La canzone rimane comunque un CULT della musica acustica, essendo stata anche colonna sonora di un film e vincitrice di svariati premi. Il pezzo viene collocato al 353° posto della classifica pubblicata dalla rivista ROLLING STONE dedicata alle 500 migliori canzoni di tutti i tempi.

Categories: Musica Recensioni

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matteo