La vita all’incontrario è un famoso pezzo del noto Simone Cristicchi uscito all’interno dell’album “Grand Hotel Cristicchi” del 2010. La canzone parla di come sarebbe bello nascere sul punto di morte e morire nella pancia della mamma. Vivere con la forza di un ragazzo e la saggezza di un anziano.
Prima nasce in punto di morte in un ospedale dove i parenti piangono al suo capezzale, poi il medico gli dice che sta benissimo. Appena nato ha già una figlia e se la gode con la sua giovinezza e allegria, perché anche i suoi muscoli stanno ringiovanendo. E una mattina si accorge che non è poi così vecchio, la barba invece di aumentare sta diminuendo.
Le rughe vanno via e la giovinezza ritorna. Si sente sempre più forte e senza il fiatone. Lui a sette anni ha già vissuto praticamente tutta la sua vita. Da ragazzino ha già i soldi di un adulto e li può spendere come meglio crede. Così li spende tutti e il giorno dopo comincia a lavorare dove tutti lo conoscono e lo accolgono a braccia aperte. Poi va a scuola e si diploma. Si rende conto che è brutto passare il tempo lavorando quando la vita è tutta da vivere.
Prima divorzia, poi si sposa e poi si fidanza. Infine ha la sua prima volta e il suo primo bacio. Li vive con la forza di un ragazzo e la conoscenza di un adulto. Poi inizia a diventare neonato, a scordare pian piano tutto fino ad andare nella pancia della sua mamma. Un posto più accogliente del mondo in cui ha vissuto.
Penso che la canzone voglia farci notare che così una persona sa già quando dovrà morire e quindi può godersi appieno tutti i giorni che gli restano, spendere i soldi in base ai suoi giorni di vita. Decidere se andare a divertirsi o a lavorare. Il tutto con la certezza che quando sei morto finirai in un posto migliore.
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