Eskimo, famoso pezzo di Francesco Guccini, è uscito nel 1978 all’interno dell’album “Amerigo”. Il brano parla del periodo in cui il cantautore era ancora sposato con Roberta, alla quale si rivolge nel testo. La canzone esce fuori con un miscuglio di privato e politico con ironia e malinconia. Si tratta di un pezzo di addio a una persona che non si ama più, in questo caso la moglie Roberta.
L’eskimo è un giubbotto con cappuccio bordato di pelo, di semplice fattura, il cui nome deriva dal modo in cui erano chiamati gli abitanti del circolo polare artico. Guccini lo comprò per necessità durante il servizio militare che fece a Trieste. Nella canzone viene paragonato all’elegante cappotto della moglie, come a sottolineare la differenza tra il mondo borghese e lei.
Il cantautore è stato sconfitto nella sua lotta con l’amore. Voleva riuscire ad amare Roberta e invece è stato ancora una volta sconfitto dall’amore, infatti con questa canzone si capisce benissimo che lui non la ama più e quindi forse non è in grado di provare questo bellissimo sentimento. Ciò comporta la sua consapevolezza nel non aver raggiunto la maturazione sperata.
“Forse ci consolava far l’amore, ma precari in quel senso si era già. Un buco da un amico, un letto a ore su cui passava tutta la città. L’amore fatto alla boia di un Giuda e al freddo in quella stanza di altri e spoglia: vederti o non vederti tutta nuda era un fatto di clima e non di voglia”. Ma anche prima era così, non la amava e pensa che per lei era lo stesso. Lo facevano ovunque e solo per dimostrare di poter amare, ma non era così. Non la desiderava, forse è gay.
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