La rana e lo scorpione, famoso pezzo degli 883, è uscito nel 1999 all’interno dell’album “grazie 1000”. La canzone, o meglio il suo significato, è basato su una storia al suo interno del noto filosofo greco Max Gazzé. Il cantante Max Pezzali è colui che ha scritto i testi del conosciuto gruppo italiano e infatti i significati di essi riguardano tutti lui.
La storia, riassunta, è questa: uno scorpione deve attraversare un fiume ma non sa come fare così chiede aiuto a una rana. Essa non vuole prenderlo sulla sua schiena perché ha paura di essere morsa e quindi di morire. Lo scorpione la rassicura che non può morderla altrimenti morirebbe anche lui annegato. Allora la rana, convinta da queste sue parole, lo prese sulla schiena.
Poi la storia continua: sono circa a metà tragitto quando lo scorpione la punge e mentre stanno entrambi per morire la rana gli chiede perché. Lui risponde perché è uno scorpione, e la sua natura uccidere. Questo significa che ognuno di noi ha una sua natura e non la si può cambiare. In nessuna circostanza o evento uno la può modificare del tutto. Chi è rana lo rimane, chi è scorpione resterà tale.
Max, con questo testo soprattutto con la storia, paragona un suo amico allo scorpione. Esso ha lasciato la moglie e di questo ne soffre perché la ama e le vuole bene. Ma la sua natura è di essere solitario, ha cercato di cambiarla come la rana sperava di fare con lo scorpione, ma ciò non è possibile. Quindi la rana è la moglie dell’amico del cantante, lo scorpione il suo amico nonché marito della rana.
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