A volte c’è bisogno di staccare la spina, di ritrovare nuove ispirazioni ed esprimere un aspetto differente della propria personalità musicale. Per questo motivo nascono i side-project, che alcune volte durano la creazione di un album mentre altre volte portano ad una vita lunga e duratura. Forse è questo che vogliono fare gli Hellyeah, che nel 2010 hanno sfornato il loro secondo album “Stampede”.
La band è composta da membri di Mudvayne, Nothingface e Damageplan, ma tra tutti spicca il nome di Vinnie Paul Abbot, ormai ex batterista dei Pantera.
Un gruppo che ha sicuramente un’esperienza e una conoscenza del metal da far invidia a molte band e che è riuscito a sfornare album carichi di energia, groove e riff frenetici.
Tra i loro 2 album però, il più riuscito è il primo, più istintivo e meno tecnico.
Nell’album di debutto “Hellyeah” spiccano “Matter of Time” e “Goddam” per la loro aggressività e la “nostalgica” influenza dei Pantera. Sullo stesso stile seguono brani come “Hellyeah” (che apre l’album) e “Rotten to the Core”, mentre “Alcohaulin ass” e “You Wouldn’t Known” svelano il lato più Southern della band.
Tra l’altro “You Wouldn’t Know” è l’unico brano uscito come singolo e secondo molti, uno delle canzoni più riuscite della band, anche se sotto il punto di vista dello stile, è uno dei meno rappresentativi dell’album.
In conclusione, è una band che ha dalla sua parte un peso artistico non indifferente, ma che non ha inventato nulla di nuovo, anche se sforna dei bei brani a cavallo tra il Groove Metal e il Southern. Troppo legati ai Pantera molto spesso eccedono nel prendere spunto, perdendo di personalità.
Appunto la personalità e l’originalità sono il punto debole di questa band, che spesso cade nella banalità o nello scontato, sono pochi gli spunti originali che rendono una band unica.
Tutto sommato un gruppo per il quale vale la pena di spendere dei soldi per un concerto.
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