“Il pettirosso” è un famoso pezzo di Gino Paoli uscito nel 2009 all’interno dell’album “storie”. Questa canzone fu molto criticata a causa del suo sottinteso perdono nei confronti del pedofilo del brano. La commissione bicamerale per l’infanzia decise di ascoltare Paoli in un’indagine conoscitiva che la commissione, presieduta da Alessandra Mussolini, stava svolgendo sulla pedopornografia.
“di settant’anni incontrò un bambino e l’afferrò con cattiveria, lei si trovò le gambe in aria, lui che cercava cosa fare, c’era paura e c’era male”. Un vecchio di 70 anni stupra una bambina di 11 anni e mezzo. Le ruba la gioventù e la verginità, lasciandole il dolore e forse una riluttanza difficilmente superabile verso l’uomo.
“e il male lo afferrò proprio nel cuore, come succede col primo amore. E lei allora lo prese tra le braccia, con le manine gli accarezzò la faccia. Così per sempre si addormentò per riposar, come un bambino stanco di giocar”. Ma poi lui muore di infarto tra le sue braccia e lei ne prova pietà e lo perdona.
Proprio per quest’ultima frase la canzone fu criticata. Spinge infatti i pedofili a stuprare bambini perché tanto da loro si può essere perdonati o perfino capiti. E invece è l’adulto che deve comprendere il bambino, non viceversa. La bambina nel brano si dimostra migliore, di buon cuore, ma non spettava a lei esserlo ma all’uomo che invece ha approfittato di questo per abusare di lei perché tanto sarebbe stato perdonato e addirittura compreso dalla sua vittima.
[youtube]vEjSzgF5PyM[/youtube]
Categories: Musica Pop Recensioni