La canzone parla di un uomo che ama una donna pessimista, ma la adora proprio per questo lato del suo carattere.
Lei si lamenta di tutto, di essere brutta. È triste perché la madre è scappata con un uomo che non è il padre, ma il protagonista della canzone le dice di non prendersela. C’è chi sta peggio di lei perché la madre non ce l’ha proprio.
Ha pure un fratello anche se non gli vuole parlare (dai, dimmi cosa ti manca, sei mica monca! Sei fatta bene, sei fatta che cos alto vuoi. Se t’ha portato via lui, una madre tu almeno ce l’hai. Ed un fratello, anche se la sua corte non vuoi).
Si vergogna di quello che la madre ha fatto e vuole suicidarsi. Ma lui la mette sull’umorismo e cerca di convincerla a non farlo perché ci sono tante cose belle. E le dice se poi fanno quel film che vuole vedere e lei si è suicidata? (dai, ma di che ti lamenti, dopo 3 o 4 interventi una faccia riavrai. Vai a suicidarti anche tu, ci sono tante cose belle alla tv, ma tu pensa che jella se poi tu ti uccidi ed il film non vedrai!).
Le dice che ci sono cose molto più importanti e ne ha superate di peggiori. Ce la farà anche questa volta (dai, ci sono cose più importanti, sai. E non venirmi più a dire che non ne puoi più!).
Si preoccupa di venir violentata, ma lui le dice che se sculettasse un po’ meno e mettesse vestiti più lunghi, non le succederebbe niente (erano in quattro laggiù su quel prato di periferia, ma tu ancheggia un po’ meno e vedrai, la pelle intatta a casa porterai! Ye!).
Se è sempre cosi pessimista, attirerà sempre la sfortuna su di se. Ma non sarà sola in quanto lui la seguirà in questo suo pessimismo senza fine perché la ama, anche se non vorrebbe (dai… tragico samba sei tu e la sfortuna non ti mollerà più. Tragico samba da ballare da sola, a un altro samba non resisterei. Ahi, ahi, ahi! No, dai!…).
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