“Il cielo in una stanza” è un famoso pezzo di Gino Paoli uscito nel 1960 e si tratta di un 45 giri. È una canzone basata sul genere pop che fu poi cantata da Mina l’anno dopo e in seguito da numerosi altri grandi cantanti tra cui Giorgia, Battiato, Noemi e Morgan. Rimase in classifica per più di sei mesi consecutivi e diede il via alla carriera di Gino Paoli come cantautore.
La canzone è ispirata a un bordello di Genova con il soffitto viola dove il cantautore si era ritrovato mentre cercava del “sesso facile”. Ma quello che Gino Paoli cercava non era solo sesso, lui infatti esalta un momento di grande bellezza e di serenità che solo lo stare con la persona amata può dare. E un bordello non è sicuramente il luogo più adatto per cercare questo momento.
“Quando sei qui con me questa stanza non ha più… pareti, ma alberi… alberi infiniti. Quando sei qui con me questo soffitto viola no… non esiste più… io vedo il cielo sopra… a noi… che restiamo qui abbandonati come se, se non ci fosse più niente… più niente al mondo.” In questa strofa Paoli ci dimostra di essersi innamorato della prostituta.
Quando è con lei non ci sono confini, tutto il resto scompare e rimangono solo loro due. Si scorda che lei lo fa solo per mestiere e vuole assaporare appieno ogni momento passato con lei, anche perché sa che prima o poi finirà. Le pareti e il soffitto del bordello scompaiono come se appunto scomparisse la sua natura da “donna di facili costumi” e restasse solo il suo essere donna. Una donna di cui lui è perdutamente innamorato e crede anche lei.
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