Il carrozzone, famoso pezzo di Renato Zero, è uscito nel 1981 e si trova all’interno dell’album “Icaro”. È scritto da Franca Evangelisti e Piero Pintucci e la sua programmazione radio è stata il 7 aprile 1979. Venne pubblicato per la prima volta nel 1979 nell’album “Ero Zero”. Rimase nella Top Ten per sedici settimane e fa parte della colonna sonora di “ciao nì!” di Paolo Poeti, unico film che ha come protagonista Renato Zero.
Venne fatta la versione spagnola intitolata “la carrozza”. Il carrozzone di Renato Zero, rappresenta un invito a non mollare mai nella vita, di non scenderne per proprio iniziativa, ma di continuare. “musica gente cantate che poi, uno alla volta si scende anche noi. sotto a chi tocca, in doppiopetto blu”. Il doppiopetto blu rappresenta tutti coloro che pensano solo e avidamente al denaro, e per questo Renato critica il loro comportamento.
Perché anche loro scenderanno dal carrozzone e quindi dovrebbero pensare più a ciò che rende bella la vita e meno a far soldi. Ormai sono di più le persone che hanno il doppiopetto blu rispetto a chi vuole godersi la vita ed è relativamente disinteressato ai soldi. I doppiopetto blu deridono questi ultimi, la minoranza, perché provano ancora dei sentimenti. Perché preferiscono divertirsi rispetto al guadagnar denaro.
Il carrozzone va avanti, non guarda in faccia nessuno. Ma cosa intendeva Renato Zero con questo carrozzone? È la vita. La vita che continua anche se tu ti fermi. Alla vita non importa se tu muori e quindi scendi dal carrozzone, ci sono altre persone sopra. E sempre ci saranno. Ma da anche tanti momenti belli che, appunto perché prima o poi finisce per tutti, vanno vissuti pienamente.
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