Il ritorno dei Negrita con il nuovo album che esce a tre anni di distanza da “L’uomo sogna di volare” che proseguiva sull’ondadel successo di ”Rotolando Verso Sud“, il gruppo arentino torna con l’ album Helldorado che è stato registrato tra Buenos Aires e la Toscana.
Il nuovo lavoro dei Negrita inizia lì dove era finito ‘L’uomo sogna di volare’,’HELLdorado’ è un altro viaggio verso Sud, verso l’Africa, America Latina, Jamaica, anticipato dal singolo ‘Che rumore fa la felicità’…che è la sorprendente dimostrazione di quanto i Negrita riescano a unire melodie accattivanti a testi profondi e davvero significativi.
Il sound della band di Arezzo è sempre più contaminato, ricco di sapori e profumi raccolti nei mille viaggi fatti nell’ultimo esaltante periodo. Esperienze di vita vissuta si intrecciano a colorati inni alla vita, in una mescolanza pop-rock-world ormai sempre più caratteristica.
Pau e soci si esprimono come forse finora non erano mai riusciti a fare dando sfogo a un contagioso spirito corale e a un’anima ritmica esuberante giustificata dal raggiungimento di una piena latinità rock.
I Negrita entrando nell’età di mezzo hanno abbandonato la leggerezza della gioventù per imboccare la strada di un maggiore impegno. “Helldorado” è il naturale prosieguo e sviluppo dei temi che facevano capolino nel precedente album “L’uomo sogna di volare”.
Allora c’era il Brasile quale punto di riferimento, oggi questo ruolo è affidato all’Argentina e, in particolar modo, alla sua capitale Buenos Aires, dove è stato registrato parte del disco e alla quale viene dedicata “Malavida en BS.AS.”, un discreto rock’n’ roll molto latino.
La band omaggia con la sua copertina un gruppo storico della musica mondiale i Clash che riporta le lancette dell’orologio indietro fino a “Sandinista”, con tanto di grafica rossa e nera anarchia in bella evidenza e chiudendo con la dodicesima e ultima canzone dell’album, la solare e affettuosa “Brother Joe”, dedicata a Joe Strummer.
Un disco che sa di evoluzione, come ha spiegato il gruppo durante la conferenza stampa: “Se il disco precedente rappresentava per noi il primo approccio a certe sonorità, HELLdorado è l’epifania di un gruppo che ha maturato una certa padronanza dei linguaggi musicali, che ha recuperato le contaminazioni dei Mano Negra e dei Clash pur non dimenticando i capisaldi rock come Bob Dylan, Rolling Stones e altri.
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