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“You Still Believe in Me” dei Beach Boys

“You Still Believe in Me” è una canzone dei Beach Boys presente nell’album “Pet Sounds”, pubblicato il 16 maggio 1996 e prodotto dalla Capitol Records. Pet Sounds è l’undicesimo lavoro prodotto da Brian Wilson e soci ed è il disco di svolta per la carriera dei Beach Boys e soprattutto il simbolo del dominio assoluto di Brian sopra gli altri componenti del gruppo.

L’idea di comporre in maniera continuativa, a discapito delle performance dal vivo, è stata una delle scelte intraprese da Brian Wilson nella metà degli anni sessanta, ed ha provocato grandi dissapori all’interno della band, anche perché gli altri componenti di ritorno da un’estenuante tournee, alla fine del 1965, si ritrovarono una duplice sorpresa, ovvero il fatto che non solo le nuove canzoni non parlavano più di belle ragazze, di surfisti e di macchine veloci, ma anche del fatto che essi si dovevano limitare a registrare le parti vocali, dal momento che quasi tutte le tracce erano già state composte ed arrangiate da vari session man, contattati da Brian.

Nonostante qualche disguido, la band ha accettato di buon grado questa nuova sfida e il risultato è assolutamente impareggiabile anche dal punto di vista evolutivo del loro modo di fare musica. You Still Believe In Me ne rappresenta un fulgido esempio: si calcola che per la sola session dedicata al brano, hanno partecipato qualcosa come cinquanta persone escludendo i vari tecnici del suono.

La lirica segna un’enorme frattura con i testi sdolcinati del periodo, appare più matura, nel senso che è rivolta ad un pubblico un po’ più adulto che agli adolescenti delle High School Americane e tratta argomenti come i litigi o il credere ciecamente nella fiducia di una persona: insomma argomentazioni che un quindicenne magari non sta a rifletterci più di tanto ma che un ventunenne comunemente pensa.

Nella canzone sono suonati svariati strumenti come trombe, mandolini, sassofoni e molti altri ancora. Lasciatevi trasportare nel mondo magico di Brian Wilson per due minuti e trenta secondi di psichedelia.

Categories: Blues Musica Pop Recensioni Rock

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matteo