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“Let It Bleed” dei Rolling Stones

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Let It Bleed” è il titolo del decimo Album Inglese dei Rolling Stones, registrato negli Olympic Studio di Londra e fu pubblicato il 5 Dicembre del 1969. Il titolo è una mera parodia a “Let it Be ”che s’incastra perfettamente in quel sottile gioco fatto di battute più o meno pesanti tra lo stesso Jagger e con John Lennon, che, in realtà, erano molto amici a dispetto di chi ha sempre creduto in una grande rivalità e inimicizia.

È un disco di passaggio, quello di un’epoca che si chiude mentre se ne sta aprendo un’altra, in altre parole, la dipartita finale di Brian Jones (troppo pieno di tutto) e l’ingresso del giovane e fresco (ma timido) Mick Taylor, in un contesto che non fa altro che rafforzare ulteriormente lo strapotere dei “Glimmer Twins”

Le sensazioni che si provano ascoltandolo in viaggio magari in autostrada sono infinite. È il classico disco dove, anche se al primo ascolto non si conoscono le canzoni, ha il potere di farle piacere tutte immediatamente, dalla prima spettrale, la sesta travolgente fino alla nona maestosa.

Negli innumerevoli Live delle pietre rotolanti spicca la versione di Midnight Rambler, registrata per il mitico disco-live “Get Yer Ya-Ya’s Out” pubblicato in Inghilterra il 4 Settembre del 1970. Midnight Rambler credo rappresenti il punto più alto del disco per quanto concerne il definitivo passaggio di consegne tra la vecchia scuola del Blues ed esponenti del Blues Revival della seconda metà degli anni Sessanta. Due curiosità: la prima, il testo della canzone fu composto a Positano. La seconda, il testo fa riferimento ad un Serial Killer (Albert De Salvo alias lo Strangolatore di Boston).

Midnight Rambler, in questa versione ha una durata di nove minuti e tre secondi. Lasciatevi catturare da questo tornado di voci e suoni.

Categories: Musica Recensioni Rock

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matteo