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Adam’s song – Blink 182

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La canzone di Adam in realtà è di Mark Hoppus, che insieme a Tom Delonge (chitarra e voce) e Travis Baker (batteria), un tempo formavano i BLINK 182 (numero aggiunto in secondo tempo, per differenziarsi da un gruppo irlandese), scioltisi nel 2005.
Mark ( voce del gruppo, nonché bassista) ha scritto questo testo in un periodo di crisi profonda, in cui temeva di rimanere solo tutta la vita.

Questo rabbuiamento è ben rappresentato all’interno del brano, visto il contenuto tutt’altro che roseo. Difatti il tema centrale è quello del suicidio adolescenziale.
Hoppus ci rende partecipi dei pensieri di Adam riguardo alla sua solitudine, alla sua depressione.
E’ come se avesse scritto una ipotetica lettera al padre o fratello, spiegando i perché del gesto che è intenzionato a compiere. Nel contempo li immagina dispiaciuti per la sua futura dipartita e raccomanda che venga detto alla madre, che la colpa non è sua.

Il disagio di Adam è nato dopo i 16 anni. A quell’età si sentiva ancora vivo, andava meglio, ma comunque non vedeva l’ora di tornare nella sua stanza, da solo.
Adam è cosciente che, dopo un periodo iniziale, nessuno si ricorderà più di lui. Intanto si chiede se solo lui si ricorda del succo di mela caduto in camera sua (riferimento auto-biografico, in quanto Hoppus lo beveva sempre dopo i tour, preferendolo alla birra, che detesta).

Nella canzone si riprendono temi cari ai tre americani. A partire dalla figura della mamma: Mark ne ha sentito la mancanza, durante l’infanzia, in seguito al divorzio. Da allora lui ha vissuto col padre e sua sorella con lei. Situazione peggiore per Travis: sua madre è mancata il giorno prima lui iniziasse le superiori. Forse questi avvenimenti hanno influenzato la loro fede religiosa: Travis è ateo, Tom crede in Gesù e Mark non professa una fede precisa, ma è convinto dell’esistenza di un’entità superiore.

Questo brano si differenzia molto, come argomento trattato e melodia, a “What’s my age again?” e “All the small things” singoli di “Enema of the State”, album che ha consentito di far conoscere il trio californiano anche in Europa.
Il successo ottenuto non ha fatto rimpiangere a Mark il negozio di dischi dove lavorava e a Tom il trasportare materiale edile. Lavori cessati fortunatamente per i loro fan e gli amanti del punk-rock, in attesa di una loro reunion.

Categories: Musica Recensioni Rock

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matteo