La giovanissima cantautrice americana Rihanna, che non ha ancora compiuto i 20 anni, è riuscita a raggiungere in pochissimo tempo un successo strabiliante; il brano che, effettivamente, le ha fatto raggiungere l’apice a livello internazionale è stato “Umbrella”. Dopo due album, “Music of the sun” e “A girl like me”, rispettivamente del 2005 e del 2006, il terzo lavoro, uscito su scala mondiale, è stato “Good girl come bad”, dal quale è estratta la traccia intitolata appunto “Umbrella”.
Il brano vanta della favolosa collaborazione del, già affermato, rapper americano Shawn Carter, in arte Jay-Z.
Il ritmo di questa canzone è soprattutto d’impronta pop, ma si possono anche identificare degli sprazzi di r’n’b che assolutamente non guastano e che, al contrario, donano un ritmo più cadenzato che rimane impresso.
Apparentemente il testo potrebbe apparire come una gran bufala: in effetti, da sola la frase “you can stand under my umbrella” (=”puoi stare sotto il mio ombrello”) non sembra avere nessun significato, ma sembra buttata li perché adatta musicalmente ed orecchiabile. L’importante però è non soffermarsi su un solo punto ma allargare il contesto ed accogliere il vero messaggio che Rihanna vuole comunicarci. Leggendo in modo più approfondito infatti si può capire come in realtà la canzone sia un elogio all’amicizia vera, quella che non tradisce e che rimarrà per sempre parte di noi stessi.
Al di la dell’intro di Jay-Z, Rihanna porta alla luce un concetto che spesso viene sottovalutato, cioè l’amicizia pura, l’amore incontrastato verso una persona per la quale si farebbe l’impossibile e con la quale si sarebbe disposti a ividere qualunque cosa (ma attenzione!si parla sempre di amicizia, non di amore di coppia!).
Il singolo ha avuto così tanto successo che diversi si sono dilettati nella produzione di cover, a partire dai Vanilla Sky fino a Mandy Moore, da Chris Brown a Lil Mama; forse l’esagerazione di Rihanna è stata quella di produrre davvero una linea di ombrelli.
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