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A.F.I. – “Sing the sorrow”

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Nonostante le ondate di nuovi gruppi rock tendenti verso tutti i generi possibili ed immaginabili, gli A.F.I., sigla di “A fire inside”, si distinguono dalla massa grazie alla loro particolare capacità di unire più stili musicali tra di loro, riuscendo oltretutto ad ottenere ottimi risultati.

I quattro ragazzi californiani si dice siano riusciti attraverso l’album intitolato “Sing the sorrow” a riportare quel punk-hardcore paragonabile a pochi gruppi (come i Deftones o i Misfits) che da molto mancavano nel panorama musicale internazionale.

Ma in realtà il loro genere non si ferma a questa definizione: infatti l’abilità del quartetto è stata anche quella di riuscire ad associare in modo geniale, quasi mai monotono o piatto, sonorità derivanti dal punk come dal rock, dall’hardcore come dal gothic e dal dark.

Il disco, il settimo lavoro degli A.F.I. preceduto da “The art of drowing”, contiene solamente 12 tracce ma che sicuramente rimangono impresse, causa la passione, la profondità e l’emotività che trasmettono.

L’intro dell’album ci avvolge da subito in un’atmosfera decadente ma allo stesso tempo attraente; non tutti i pezzi dimostrano di rispettare costantemente questi canoni, ma il risultato non dispiace affatto. Le capacità espressive ed interpretative del frontman lasciano di stucco: le parole ed i suoni entrano sotto pelle facendola rabbrividire.

Oltre a pezzi hardcore come “Paper airplane” e “Dancing through Sunday”, che oltretutto contiene un ottimo assolo, troviamo anche brani più acustici come “Leaving song pt1” o più rock come “Girls not grey”, un pezzo un po’ più solare stile “California”, e “The great disappointment”.

Due singoli sui quali spendere senza dubbio qualche parola sono le bonus track: “Sinesthesia” è ottima, ritmo hardcore e potente, ma ancora di più lo è “This time imperfect”, un perfetto connubio tra rock lento e gothic che apporta quel senso di mistero e sofferenza che fa venir voglia di ripremere “play” e riascoltare tutto l’album.

Categories: Musica Recensioni Rock

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matteo