“Geordie” è un famosissimo pezzo del cantautore Fabrizio De Andrè. La canzone è ambientata chiaramente in un bel po’ di tempo fa, quando ancora c’era il re e la gente comune moriva di fame mentre altri navigavano nella ricchezza.
Come la famiglia del ragazzo, costretto a rubare per mangiare e cibare la sua famiglia (Geordie non rubò mai neppure per me un frutto o un fiore raro, rubò sei cervi nel parco del re, vendendoli per denaro). Ma siamo cosi sicuri che sia ingiusto rubare a chi si è arricchito, mandando noi sul lastrico?
Certo se non avessero punito il ragazzo con la legge adeguata, molti altri avrebbero rubato sapendo che anche se venivano beccati non avrebbero subito nessuna punizione. E’ per questo che, nonostante gli inglesi ed il re lo vogliono salvare, non possono farlo (né il cuore degli inglesi né lo scettro del re, Geordie potrai salvare) perché bisogna punire chi commette un reato (anche se piangeranno con te, la legge non può cambiare).
Ma provate a spiegarlo alla madre. Spiegatele che non avrà più suo figlio, altrimenti altri ne approfitterebbero. Non penso che gliene importerebbe molto, lei vuole solo il suo piccolo il resto non conta.
Però il re, aldilà del fatto che l’impiccagione per il furto è eccessiva, fa bene ad applicare la legge. Anche se le regole sono sbagliate o eccessive. Però non è giusto che uno che muore di fame non può prendere il cibo, perché altrimenti viene accusato di furto e impiccato.
E quindi hanno deciso di impiccarlo con una corda d’oro, pregiata, piccola consolazione, per farli tenere un po’ di dignità. Ma di certo avrebbe preferito essere vivo.
Altro che ora, almeno in Italia, che non ti uccidono nemmeno se commetti il reato più grave. Anzi li fanno vivere in prigione, a spese dello Stato e quindi anche della persona che ha subito il reato. Allora era più giusto prima o ora?
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