“Lei è” è un famoso pezzo di Paolo Meneguzzi, nonché il titolo di un suo album uscito nel 2004. Questa sua canzone ha sollevato un po’ di polemiche per quel che riguarda l’identità della “lei” in questione. Alcuni dicevano che si trattava di una sua ex, altri di una sua amante nascosta. Alla fine Meneguzzi ha confessato: la “lei” è sua madre.
Questa sua confessione mi è sembrata strana. Infatti tutte le altre canzoni dell’album richiamano l’amore verso una lei non materna, come “ti amo perché” o “amami” o ancora “baciami”.
Perché allora proprio la canzone che da il titolo all’album deve avere una protagonista diversa? Ma siamo sicuri che la “lei” in questione sia la madre? Che il nostro Meneguzzi non voglia nascondere un amore segreto o chissà che altro?
Del resto all’interno del brano non c’è nessuna parola, frase né tantomeno strofa che ci faccia intuire che è dedicato alla madre.
Anzi, all’inizio sembra quasi una fidanzata che vorrebbe tornasse, una persona che ama ancora e che chiaramente gli manca, ma che non c’è più. Parla di una donna che è tutto per lui, ma che non c’è, non è con lui. E a lui manca.
Quando la associa al sole, alla luna, alla poesia, alla verità l’ascoltatore pensa subito ad una fidanzata o meglio a una ex-fidanzata. Oppure al massimo a una persona che non ricambia il suo amore. Ma non certo a sua madre.
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