The Slip, interamente autoprodotto da Trent Reznor e compagni, viene pubblicato il 5 maggio 2008 direttamente sul web: chiaramente il più grande vantaggio di questo album full-length è il fatto di essere completamente gratuito e scaricabile dal sito ufficiale dei Nine Inch Nails.
Con questo lavoro, il gruppo riprende la via che era stata percorsa tramite i precedenti album pubblicati, in particolare Year Zero del 2007, con la differenza che qui il lavoro ossessivo sulla composizione sonora è ridotto all’essenziale e notevolmente ridimensionato.
I pezzi che più si distinguono sono “1.000.000” e “Letting you”, che si mimetizzerebbero perfettamente in Year Zero la complessa tessitura sonora ma soprattutto per la parte vocale, molto cantabile ma allo stesso tempo affascinante ed in perfetto stile NIN.
Ogni traccia sembra nascere da poche intuizioni musicali, relativamente semplici, su cui poi viene costruito l’intero brano: chiaro esempio è “Echoplex”, che nasce interamente dalle poche battute di percussioni utilizzate come intro, oppure la traccia strumentale “The four of us are dying” per l’identico motivo.
In generale l’album descrive un decrescendo, in particolare nel mood, che parte dall’intermezzo “Lights in the sky”, un pezzo che sembra giungere da molto lontano nello spazio, caratterizzato da un accompagnamento pianistico ed una voce quasi accennata e sospirata, e continua con le due tracce strumentali “Corona Radiata” e la già citata “Four of us are dying”, che sembra la colonna sonora di un film dark/noir.
“Demon Seed” ridefinisce un tempo più veloce, come se il ritorno al mood di inizio cd sia riportato dalla voce, che torna dopo 12 minuti di assenza: essa una traccia marcata rispetto agli altri 2 brani precedenti, sfuggenti e di sottofondo.
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