A febbraio di quest’ anno è uscito «invaders must die», il quinto album in studio dei Prodigy, band britannica che è emersa dalla cultura rave dei primi anni novanta, come un pugno in faccia alla scena musicale in Gran Bretagna. Allora nessuno si sarebbe immaginato che questo fenomeno sarebbe durato negli anni.
Invece con «Invaders must die», i Prodigy hanno dimostrato di essere ancora al top, rimanendo comunque sempre fedeli alle radici che li legano strettamente alla scena underground. Le statistiche informano come questo sia stato, tra l’altro, uno dei album venduti più velocemente degli ultimi tempi, con più di 100 000 copie nei primissimi giorni di vendita.
Ricordiamo che il loro primo singolo di successo, con cui si sono fatti notare su scala mondiale, è stato «Firestarter», tratto dall’album «Fat of the land» del 1994. Con il loro particolare genere musicale, che prende vita mescolando le sonorità del passato con quelle dell’elettronica odierna, creano un nuovo genere, che sa sempre reinvantare se stesso e attirare milioni di appassionati.
L’11 maggio sarà in uscita il nuovo singolo, tratto da quest’ultimo album. Il singolo è intitolato «Warriors dance». Una curiosità che viene svelata dalla band stessa è che, secondo loro, questo è il miglior album che abbiano fatto finora, ma non solo, reputano anche che il suo titolo, «Invaders must die», sia il migliore che abbiano mai dato. In un’intervista Maxim rivelò che il titolo esistevca già da prima che l’album venisse creato, in quanto dopo un periodo in cui lui e Liam Howlelavatt non si parlavano più ed altre persone hanno cercato di «aiutarli», il che ha creato lo spargimento di voci false. A quel punto i due hanno capito : «Invaders must die».
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