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Shining light – ash

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Da qualche mese le stazioni radio ci propongono Shining Light, un nuovo singolo di Annie Lennox. Come spesso accade, però, non si tratta di una vera novità ma di una cover, che nel nostro paese purtroppo è forse destinata ad essere maggiormente apprezzata dell’originale esclusivamente in virtù della fama della Lennox. Indubbiamente si tratta di un’interprete d’eccezione ma la versione originale supera di gran lunga qualunque cover sia stata fatta finora.

L’originale è un singolo della band nord-irlandese Ash, pubblicato nel 2001 e presente nel loro album Free All Angels e nel greatest hits Cosmic Debris. Si tratta di un brano altamente orecchiabile, di quelli che rimangono in testa dopo un primo ascolto, ed è, infatti, il brano più conosciuto di questa band ormai storica nel circuito musicale britannico.

Come la maggior parte dei test della band, Tim Wheeler è sia autore che interprete del brano, che si presenta come una canzone dal ritmo veramente incalzante e dal testo altamente ispirato. Non è chiaro effettivamente se il testo in sé sia una canzone d’amore o una sorta di inno religioso in chiave pop-rock. Sono evidenti, infatti, i riferimenti biblici e in particolare quelli alla figura di Gesù, in un testo che infonde gioia e ottimismo sia per la carica della sua musica che per l’intensità del testo.

La luce a cui si accenna nel titolo è costantemente presente all’interno del testo, non vi è verso del ritornello in cui essa non venga nominata; viene poi sottolineata nelle strofe da altrettanti riferimenti che rimandano a situazioni di luminosità.

Si parla di fuochi d’artificio (le roman candles menzionate all’inizio), della stella cometa (A constellation once seen/Over royal David’s city) e della stella polare (North star in the firmament/You shine the most bright), di epifanie (An epiphany you burn so pretty); il tutto è volto a costruire una canzone d’amore ben lontana dalle solite canzoni d’amore banali e un po’ trite che ormai affollano le frequenze radio, presentando invece uno spessore a livello di termini e riferimenti che fanno di questo brano l’apice del repertorio di Tim Wheeler, voce e anima degli Ash.

L’arrangiamento musicale della versione della Lennox non rende assolutamente giustizia a questo brano. La sonorità dell’originale per quanto forse leggermente aggressiva rispetto a quella della Lennox, è molto più efficace ed è quella che ha consentito a Shining Light di diventare la hit che è diventata non appena uscita nel 2001. L’intro è immediatamente riconoscibile e prepara subito a quello che ci aspetta all’ascoltare questa canzone, una vera carica di energia che soltanto gli Ash, Tim Wheeler in testa, sanno offrire al loro pubblico. Possiamo solo sperare che il pubblico italiano, all’ascoltare la versione della Lennox si sia incuriosito e abbia poi ricercato la versione originale, riscoprendo questo ormai classico di uno dei gruppi più influenti della scena alternative rock e britpop degli anni 90.

Categories: Alternative Musica Recensioni Rock

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matteo