“Daddy’s gone” è il singolo che ha spopolato nelle radio l’inverno scorso e che con “Go square go!” ha fatto conoscere i Glasvegas, gruppo rock di Glasgow, a livello mondiale e che li ha portati a fare un tour internazionale che ha toccato anche l’Italia in questo periodo.
“Daddy’s gone” come altre canzoni di “Glasvegas” primo album del gruppo scozzese, sono state pubblicate già prima di essere raccolte in questo album di debutto.
Del gruppo colpisce il sound, presente sia in questo singolo che in “Go square go!”.
Molto riverbero nelle chitarre, ma specialmente nella voce che conferisce una sorta di legame tra epico e pop. Il ripescaggio di idee molto anni sessanta, come i cori che fanno da special a metà canzone e la linea vocale con a volte dei passaggi al limite del petulante creano uno stile unico che fanno distinguere la band tra mille altre.
Il testo parla del rapporto padre-figlio e delle tematiche legate alla famiglia e al divorzio.
Scritto in una forma molto intima e profonda, non è l’unico brano dell’album che parla di tematiche sociali che non abbiano toccato almeno una volta l’ascoltatore.
Sebbene la canzone sia essenzialmente piatta e scarna di elaborazione compositiva riesce comunque a trasmettere molte emozioni grazie appunto al suo sound. La linea vocale, come detto precedentemente, al limite del petulante, potrebbe per alcuni ascoltatori provenienti da altri generi, essere difficilmente apprezzata e stancare facilmente.
C’è da dire anche che la canzone con i suoi cori si presta benissimo per essere cantata da un intero stadio. Altri ascoltatori amanti dell’indie-rock o amanti della musica made in U.K. potrebbero trovare nei Glasvegas un gruppo con spiccata personalità.
Molto probabilmente si sentirà ancora parlare di loro e ancora molto più probabilmente influenzeranno molti giovani col loro sound.
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